Assunta
(domenica 22 luglio 2012)
Categoria:
Affetto
CALUSCO D'ADDA
21:34 del 22-07-2012
Per la serie......io ballo da sola, intanto che aspetto il rientro di voi vacanzieri, racconto qualche cosina estrapolata dal mio blog, sono
certa che qualcuno leggerà, ne basta anche uno soltanto ed io ne sarò felice.
Qualunque sia la strada del ritorno al mio paese, sia da Bergamo, da Milano o da Como, quando all'improvviso da lontano, all'orizzonte appare la cupola della chiesa, mi si apre il cuore, e sento già odore di casa. Quella cupola così grande e mastodontica, sembra dare
sicurezza e si scorge già da lontano, con la sua statua lassù in cima protesa verso il cielo. E' la chiesa parrocchiale di: "CALUSCO D'ADDA" Non è una grande metropoli, è soltanto un paesotto di estrazione contadina, che ora non è più come una volta, ci sono abitanti forestieri i cosiddetti extra comunitari, marocchini, cinesi, arabi, indiani, giapponesi, albanesi, senegalesi e tantissimi altri, una vera invasione, un miscuglio di tradizioni e costumi, ma Calusco non si è perso d'animo, si è adattato benissimo a questa nuova condizione multietnica. E' moderno, elegante, non manca niente: biblioteche, parchi, farmacie, eleganti bar, negozi, supermercati, cinema, insomma, c'è di tutto, non mancano nemmeno le banche, ce ne sono talmente tante che sembra quasi che ognuno di noi sia magnate e che in paese i soldi scorrano a fiumi. E' ben servito anche dai mezzi di comunicazione e non si fa mancare nemmeno feste con canti e balli in piazza, nonchè momenti di poesia e musica classica, con mercatini artigianali e pranzi in allegria. Certo non tutto funziona alla perfezione, ma come si dice nessuno è perfetto, ed io lo amo così com'è. Paragono Calusco ad una grande villa, per entrare nella quale, bisogna giocoforza passare da un lunghissimo corridoio che fa da anticamera, rappresentato da un altissimo e antico ponte in ferro, chiamato "il ponte di Paderno " che attraversa il fiume Adda, da dove il panorama è bellissimo e lo sguardo si perde fino alle montagne della Svizzera. A Calusco non ci sono nata, ma è come se fossi stata adottata da una grande famiglia, nella quale mi sono trovata bene da subito, ci abito da lungo tempo e non vorrei mai cambiare, perchè sto molto bene e mi sento una caluschese a tutti gli effetti. Amo persino i suoi vigili che ogni tanto ( facendo il loro dovere) mi contestano qualche errore, che aimè si trasforma in multa, ma anche quì, nessuno è perfetto!